lunedì 20 giugno 2011

alle sette di mattina

ogni mattina se ne sta lì.
che avrà da raccontare.
quando c'è lui sta in piedi,gli sta davanti e si dondola un pò.
con le braccia incrociate e il naso che sembra appeso al cielo.

ogni mattina,lei sta davanti al bar.vicino al tavolino quello sulla destra.
accanto alla pasticceria.
i suoi tratti sono talmenti scialbi che mescolati dal mio sguardo veloce sembrano speciali.


porta sempre la gonna e quegli occhiali orizzontali neri come cremini sugli occhi.
parla.
come se avesse un gran pubblico davanti.
e invece cè solo lui.
che non la guarda negli occhi.
lui guarda fisso verso il parco.
poi ogni tanto le sue pupille stringono quelle di lei.
per dirle che lui la ascolta,lui c'è.
anche se guarda l'erba.
che alle sette di mattina  sembra una spugna
mai usata.
e allora lei continua.
porta sempre tacchi altissimi.
e la riga in mezzo.
che separa i lunghi capelli neri.
sempre trasandati,poco puliti.

forse a lui piacciono i suoi spaghetti
neri bolliti.
tutte le mattine coi tacchi,la gonna e quelle parole.
ogni tanto,quando ho tanto sonno vorrei sedermi al tavolo ed ascolatrla.
o forse guardare anch'io il parco.

stamattina però era seduta.
lui non c'era.
e lei portava le scarpe basse.

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