"Sarebbe bello essere esperti di educazione, economia, politica, religione e tradizioni. Io non lo sono in nessuna di queste cose. Ma sono una madre, e viaggerò".
è un pensiero di audry hepburn.
che oltre ad avere un viso che sembra un pasticcino e una grazia nella pelle nelle mani nel nero dei suoi vestiti, aveva una forza dentro,credo.
sì,penso che fosse forte,altrimenti non mi avrebbe trasmesso una sensazione così.come quella che ho ora.
un luogo,una persona,un cibo,possono essere i nostri libri vivi.
che ci parlano dello spazio,di chi ci vive,oltre a noi,che ci parlano dell'amore,dei miracoli.
la forza di queste parole straripa anche dalla maternità.
le madri sono terra fresca.
sono una ninna nanna cantata ad occhi chiusi non per empatia,ma per stanchezza
sono un grido
sono un odore che non trovi da altre parti
sono un posto dove andare dove rannicchiarsi dove sfamarsi dove piangere dove sbattere la porta
a volte guardo il sedere di mia madre e ci vedo il mondo.
e questo mi fa stare bene.
venerdì 28 ottobre 2011
giovedì 27 ottobre 2011
senza titolo
non riesco ad abituarmi alla vita.
non riesco a capirla.
non riesco ad entrare dentro di lei e a chiudere la porta.
la porta resta socchiusa,sempre.
per avere la facilità di spalancarla con un gesto,in caso di emergenza,e correre via.
non significa che non ho voglia di vivere,anzi.
più passa il tempo e più sono contenta di esserci anch'io.
qui.nella vita.
ma mi chiedo come sia possibile che ancora,a ventotto anni,io non riesca ad abituarmici.
mi stupisco del fatto che non sono l'unica a sentire il dolore,a percepire la perdizione,ad avere,dentro,la paura.
me lo devo sempre ricordare.
sicuramente questo è un segno del mio egoismo,da tanti diagnosticato negli anni.
ma cosa sto scrivendo?
a te capita di sentirti dentro un cuscino d'aria?con le orecchie sedate,gli occhi svenuti,la mente lentamente epilettica?
che ti sembra che ci sei solo tu.o che ci sono tutti,coi loro amori che vanno come devono andare gli amori,con le loro spiegazioni,con le loro sofferenze che aprono e chiudono nel tempo giusto,che ci sono tutti,insomma,e tu no?
giorni fa ho avuto la febbre quasi a quaranta.
e ogni tanto ero felice,perchè mi sembrava di essere come gli altri.
non riesco a capirla.
non riesco ad entrare dentro di lei e a chiudere la porta.
la porta resta socchiusa,sempre.
per avere la facilità di spalancarla con un gesto,in caso di emergenza,e correre via.
non significa che non ho voglia di vivere,anzi.
più passa il tempo e più sono contenta di esserci anch'io.
qui.nella vita.
ma mi chiedo come sia possibile che ancora,a ventotto anni,io non riesca ad abituarmici.
mi stupisco del fatto che non sono l'unica a sentire il dolore,a percepire la perdizione,ad avere,dentro,la paura.
me lo devo sempre ricordare.
sicuramente questo è un segno del mio egoismo,da tanti diagnosticato negli anni.
ma cosa sto scrivendo?
a te capita di sentirti dentro un cuscino d'aria?con le orecchie sedate,gli occhi svenuti,la mente lentamente epilettica?
che ti sembra che ci sei solo tu.o che ci sono tutti,coi loro amori che vanno come devono andare gli amori,con le loro spiegazioni,con le loro sofferenze che aprono e chiudono nel tempo giusto,che ci sono tutti,insomma,e tu no?
giorni fa ho avuto la febbre quasi a quaranta.
e ogni tanto ero felice,perchè mi sembrava di essere come gli altri.
mercoledì 19 ottobre 2011
lo stomaco viola
lo stomaco è una prugna secca
la gente urla
sul bus
per strada
in cucina
dentro di sè.
e lo stomaco è una prugna secca.
il lavoro dura una settimana un mese forse un anno.
o forse non dura perchè non c'è.
e lo stomaco è una prugna secca.
il corteo di pace è come il latte
infettato dall'inchiostro
versato dall'alto coll'imbuto.
e lo stomaco è una prugna secca.
non sai amare non sai amare.
e loil mio stomaco è una prugna secca.
la gente urla
sul bus
per strada
in cucina
dentro di sè.
e lo stomaco è una prugna secca.
il lavoro dura una settimana un mese forse un anno.
o forse non dura perchè non c'è.
e lo stomaco è una prugna secca.
il corteo di pace è come il latte
infettato dall'inchiostro
versato dall'alto coll'imbuto.
e lo stomaco è una prugna secca.
non sai amare non sai amare.
e lo
giovedì 13 ottobre 2011
per fare un albero ci vuole un fiore
ho conosciuto un bimbo che mangiava fiori.
poi quel bimbo è cresciuto e i fiori sono diventati alberi.
beve tanto per farli crescere.e ogni tanto gli dà un pò di latte per rassicurarli.
che nel suo stomaco non c'è qualcuno che li vuole abbattere
poi quel bimbo è cresciuto e i fiori sono diventati alberi.
beve tanto per farli crescere.e ogni tanto gli dà un pò di latte per rassicurarli.
che nel suo stomaco non c'è qualcuno che li vuole abbattere
martedì 11 ottobre 2011
no exit
le prigioni italiane sono scatole
ammuffite.
speranze svolazzano
come tante zanzare
stordite dalla noia.
sono uccelli
appiccicati i carcerati
la morte
è il volo
dentro un cielo che gli è stato ormai strappato
ammuffite.
speranze svolazzano
come tante zanzare
stordite dalla noia.
sono uccelli
appiccicati i carcerati
trombe d'aria
il suono delle trombe di questa canzone crea sorrisi in casa.
come fisarmoniche si aprono
si chiudono
producono aria buona
che sa di sapone
di giostra
di lenzuola pulite.
il vento freddo corre per le strade come una mandria di bisonti
trasparenti.
le macchine si moltiplicano.
sono api nere che mi grattano il cervello.
il vento è grosso
è un mare di fiati
camminare fà paura
a chi troppo leggero si sente
come fisarmoniche si aprono
si chiudono
producono aria buona
che sa di sapone
di giostra
di lenzuola pulite.
il vento freddo corre per le strade come una mandria di bisonti
trasparenti.
le macchine si moltiplicano.
sono api nere che mi grattano il cervello.
il vento è grosso
è un mare di fiati
camminare fà paura
a chi troppo leggero si sente
mercoledì 5 ottobre 2011
ninna nanna per non dormire
ninna nanna ninna oh
questo disoccupato a chi lo dò
lo darò al lavoro nero
che se lo tiene un giorno intero
questo disoccupato a chi lo dò
lo darò al lavoro nero
che se lo tiene un giorno intero
dindolon
il cervello dondola
è un'altalena
di carne.
vai su.
e ti sembra di sbattere la testa contro il cielo
di sfondarlo
entrare nel suo stomaco.
ma poi scendi
prima piano
che ancora stai sorridendo
che ancora profumi di azzurro
vai giù vai giù vai giù.
che coi piedi rastrelli la terra
le fai il solletico.
e tutto di nuovo si ferma.
è un'altalena
di carne.
vai su.
e ti sembra di sbattere la testa contro il cielo
di sfondarlo
entrare nel suo stomaco.
ma poi scendi
prima piano
che ancora stai sorridendo
che ancora profumi di azzurro
vai giù vai giù vai giù.
che coi piedi rastrelli la terra
le fai il solletico.
e tutto di nuovo si ferma.
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