venerdì 23 dicembre 2011

alle sette di sera

il rosso dello smalto
illude le dita
il cappoto ripara dal freddo
ma a volte neanche da
quello.
l'aria entra negli occhi
e allora è finita
pensi
l'aria entra in gola
e allora è iniziata
pensi.
vedere qualcosa di dorato
mi fa pensare ai sogni da bambina
mi fa pensare a nonna.
a volte sei qui che mi parli all'orecchio
a volte sei lì che prendi a calci
il mio sapore
anche io voglio vedere le centrali della luce elettrica
mischiarmi ai fumi
verdi e rosa
nostri
prendi questa valigia
inquieta
e gettala
da un balcone
da un dirupo
dalla bocca.

lunedì 12 dicembre 2011

(s)corro

le visioni mangiano la mente
i pensieri russano
non ci svegliate
scavo nell'aria
la differenza
la differenza
la distanza vernicia
la memoria
la distanza mi corre
addosso
resisto perchè esisto
e sto perchè resto.
ho le gambe piene
di risate e urla.
cascano palchi
mentali
e veri.
voglio la vita.

options

live me 






(or leave me)

martedì 6 dicembre 2011

ora

millenovecentottantotto

fà le capriole sul letto dei suoi genitori. prende la rincorsa e si butta.
il materasso fà sempre lo stesso rumore che fà arrabbiare la mamma.
più fà capriole e più si sente forte
più rotola e più ride.
fino a quando,sudata e ansimante
si sdraia,di lato.
davanti a sè quello specchio inutile
perchè lungo e attaccato al letto
non ci si può guardare mai.
ma lei,in quella posizione ci riesce.
le piace fissare la forma dei suoi occhi.
ogni pomeriggio le sembra diversa.
una volta a forma di uovo
un'altra volta sembra un cerchio
la volta dopo una noce.
poi pensa alle cose che la rattristano.
la morte
le sue gambe grosse
davide che non la guarda mai.
piange.
aspetta che la lacrima esca,
come quando si aspetta che nasca un cucciolo.
è così strana
sembra un sassolino
di luce
gli occhi ora sono due piccole cartine geografiche
rosse
si guarda.
ancora.
fino a toccare col naso lo specchio
pulisce l'alone lasciato
-che sennò la mamma si arrabbia ancora-
e sorride.

nina

nina ha il cappotto rosso.
è un mela
spaventata
che cammina
in punta di piedi
per le strade di roma.
il ponte asfaltato
è un braccio
gigante
da cui immaginare
cose dolci.
nina guarda la stazione
vuole sentire la malinconia che solo quel posto le dà.
è tutto così grigio
sembra un film in bianco e nero
che respira.

mETEREOpatia

il pensiero fisso è una pioggia
che ti bagna di frasi
ti percorrono come un'autostrada
morbida
decidono loro quando se ne vanno.
sei sotto il tuo ombrello
emotivo
sbadigli
mangi
vai
sbadigli
vai
vai
la tua calma percuote
e fa venire sonno
vorrei essere te
sotto l'ombrello
a guardare la pioggia
che se ne va.

____

e ora lascio tutto e vendo l'aria

sabato 3 dicembre 2011

the trip

stai lì che cerchi le differenze
che ascolti i vuoti
che accarezzi l'acciaio
perchè il suo freddo ti riscalda
stivali neri
grossi
li porti ai piedi come armature
nuoti sull'asfalto
gli sguardi li lasci per un'altra occasione
i semafori
sono fiori
psichedelici a cui affidi il tempo
la tua attesa
e mentre aspetti che le macchine si fermino
scopri di avere il mare
dentro
e sorridi
ai cani
ai bambini
alle vetrine
alle nuvole

è un viaggio piccolo
è un viaggio immenso
è un viaggio rosa.
ora.
e mai più.
il vuoto è pieno.

giovedì 1 dicembre 2011