sabato 21 luglio 2012

equilibrio.

la grandezza del carattere del precedente post è uscito fuori da dentro.non volevo agitarvi.
spero che col colore del post che sto scrivendo io possa riequilibrare le energie.





restate tranquilli, per favore.

tranquilla.

ho sempre desiderato essere una persona tranquilla.
di quelle che se qualcuno si presenta a casa sua senza avvertire non si agitano anche se la casa è in disordine anche se non si ha neanche una caramella da offrire e la carta igienica è quasi finita. 
di quelle che se l'appuntamento è alle dieci ma alle dieci e venti stanno ancora a casa ,non c'è bisogno di chiamare.

adesso così funziona, dicono.

di quelle che solo quando si alzano fanno le cose.

la sveglia è di chi non si gode la vita,dicono.

ma la tranquillità si compra da qualche parte?
oppure è il modo in cui si viene educati?
per esempio che se sei in ritardo a scuola la tua a mamma ti dice"stai tranquillo,minuto più minuto meno".
ho bisogno che qualcuno me lo dica.

oggi niente poesie.
niente frasi campate in aria.
voglio che qulacuno mi dica come si fa a star tranquilli.



in questo mondo.

giovedì 5 luglio 2012

cime tempestose.

stamattina,alle otto mentre andavo a lavoro e guardavo i miei capelli riflessi nella vetrina di un negozio,ho sentito,per un istante,un istante fortissimo, che la vita è bella.
è grande.
è forte.
è stata una sensazione grande come la scalata di una montagna.
stessa forza stessa soddisfazione di quando raggiungi la vetta.


ma poi arriva qualcosa che toglie tutto.
all'improvviso,e la discesa è lenta.

la vita è bella però.questo continuo a pensarlo.

domenica 1 luglio 2012

tu sei la stella.

"cosa stai fecendo?"
"sto prendendo la luce.mi sento così spenta."rispose alice triste.
"e dove la prendi la luce?"
"ma nonno,dalle stelle!guarda quante sono."
"la luce delle stelle serve a loro per camminare nel buio della notte."
"e allora io da chi prendo la luce per camminare qui dove siamo noi?"
"dal tuo cuoricino,stellina mia."

andare in bici.

ci sono dei momenti delle ore a volte dei giorni in cui l'irrequietezza dell'anima sembra un obbligo.
sembra un obbligo essere disordinati non riuscire a comprendere i sentimenti di un'altra persona,i suoi occhi,le sue motivazioni.
sembra un obbligo essere impeccabili non far vedere non far uscire non far vedere.
e invece.
e invece deve essere un obbligo nei confronti di noi stessi degli altri dell'universo staccare l'inquietudine dal corpo,staccarla come fosse colla secca.
e sorridere anche se si suda anche se non si capisce una parola uno sguardo un respiro diverso dal solito.
e deve essere un obbligo essere ordinati.ma non nel senso di mettere tutto a posto in modo ossessivo.
ma nel senso di non buttare i giorni alla rinfusa.
perchè raccoglierli poi fa male e non fa capire niente.
mamma dice che sono troppo disordinata.faccio cadere sempre il caffè dalla tazzina,anche se sto ferma.la stanza dove sto sembra un mercato,uno di quelli turchi,dice.anche se in turchia lei non c'è mai stata.dimentico buste della spesa documenti borse ovunque,neanche fosse una caccia al tesoro.e il mio umore va sull'altalena.
penso che lei possa passare sopra alla goccia di caffè che cade.ma forse vuole dirmi che la vita la devo respirare immergere dentro.
la devo nuotare
la devo creare.
io.
andare in bicicletta con francesco è bello.
perchè mi passa l'aria tra i capelli.
perchè sembriamo due bambini.
e perchè mi viene da pensare tutto questo.