domenica 1 luglio 2012

andare in bici.

ci sono dei momenti delle ore a volte dei giorni in cui l'irrequietezza dell'anima sembra un obbligo.
sembra un obbligo essere disordinati non riuscire a comprendere i sentimenti di un'altra persona,i suoi occhi,le sue motivazioni.
sembra un obbligo essere impeccabili non far vedere non far uscire non far vedere.
e invece.
e invece deve essere un obbligo nei confronti di noi stessi degli altri dell'universo staccare l'inquietudine dal corpo,staccarla come fosse colla secca.
e sorridere anche se si suda anche se non si capisce una parola uno sguardo un respiro diverso dal solito.
e deve essere un obbligo essere ordinati.ma non nel senso di mettere tutto a posto in modo ossessivo.
ma nel senso di non buttare i giorni alla rinfusa.
perchè raccoglierli poi fa male e non fa capire niente.
mamma dice che sono troppo disordinata.faccio cadere sempre il caffè dalla tazzina,anche se sto ferma.la stanza dove sto sembra un mercato,uno di quelli turchi,dice.anche se in turchia lei non c'è mai stata.dimentico buste della spesa documenti borse ovunque,neanche fosse una caccia al tesoro.e il mio umore va sull'altalena.
penso che lei possa passare sopra alla goccia di caffè che cade.ma forse vuole dirmi che la vita la devo respirare immergere dentro.
la devo nuotare
la devo creare.
io.
andare in bicicletta con francesco è bello.
perchè mi passa l'aria tra i capelli.
perchè sembriamo due bambini.
e perchè mi viene da pensare tutto questo. 

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